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Correlazioni in Medicina



Sicurezza degli antagonisti del TNF-alfa


Il fattore di necrosi tumorale alfa ( TNF-alfa, Tumour Necrosis Factor-alpha ) è una citochina pro-infiammatoria che viene sintetizzata da diversi tipi di cellule in risposta a stimoli infettivi o infiammatori.

Sebbene, a livelli fisiologici, il TNF-alfa svolga un ruolo importante nella difesa immunitaria e nella guarigione delle ferite, un eccesso nella sua produzione può portare a conseguenze sfavorevoli.

Il TNF-alfa è coinvolta nella patogenesi e nella progressione dell’artrite reumatoide.

Gli antagonisti del TNF-alfa hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento dei segni e dei sintomi dell’artrite reumatoide e l’ US FDA ha approvato 3 antagonisti del fattore di necrosi tumorale per il trattamento di questa patologia: Etanercept ( Enbrel ) , Infliximab ( Infliximab ) ed Adalimumab ( Humira ).

L’ampio uso di questi farmaci ha evidenziato anche l’esistenza di problemi di sicurezza.

E’ stato riscontrato il rischio di riattivazione di malattie granulomatose, in particolar modo della tubercolosi, con tutti e tre i farmaci.

E’ stata riportata un’aumentata incidenza di linfoma non-Hodgkin dopo trattamento farmacologico con gli antagonisti del TNF-alfa, sebbene i pazienti con artrite reumatoide attiva e di lunga durata siano già predisposti a questa forma tumorale.

Ad oggi, non esistono evidenze di un’associazione tra impiego di questi farmaci e neoplasie solide.

Studi clinici di fase II e III , di ampie dimensioni , hanno evidenziato un effetto dannoso degli antagonisti del TNF-alfa in casi di insufficienza cardiaca avanzata e questi farmaci dovrebbero essere evitati in questa popolazione di pazienti.

Sono stati segnalati rari casi di lupus indotto da farmaco, di crisi convulsive , di pancitopenia e di malattie demielinizzanti dopo trattamento con antagonisti del TNF-alfa.

Al momento non ci sono evidenze che gli antagonisti del TFN-alfa siano causa di embriotossicità, teratogenicità o di aborti spontanei. ( Xagena2004 )

Khanna D et al, Drug Saf 2004; 27: 307-324



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